lunedì 7 ottobre 2013

Wading Among Reminiscences

Horyzon, Capital City, fall 2515 

Il formicaio brulicante della Capitale è un agglomerato di carne umana senza identità né volti. Forme indistinte, i cui contorni sfocati si confondono in una massa omogenea senza nome. Sagome nere che si fondono e si scindono come macchie d'olio, come le pozze lasciate dalla pioggia che flagella da giorni le strade di Capital City. Il rumore dei mezzi a motore, il brusio delle voci che inquinano l'aria. Lars assimila tutto passivamente, fende quel miscuglio di umanità a passi misurati, ma procede diretto senza indugiare. Non è chiaro se abbia una meta, o se abbia visto quello spettacolo già troppe volte perché possa destare ancora il suo interesse.

Concittadini dell'Alleanza

La superficie dell'holoschermo sul palazzo della Remington è abbastanza estesa perché le immagini trasmesse siano chiaramente visibili fino alla parte opposta di CX Square.

abbiamo concluso poche ore fa le trattative con i rappresentanti della Confederazione di Polaris. Sono state settimane di lavoro e confronto intensissimi al termine delle quali, sono costretta a comunicare, non è stato possibile trovare un punto di incontro.

Un punto d'incontro. A Lars tornano in mente le parole di Eivor. Il suo scetticismo disincantato, anche più radicato del proprio. Negli occhi di Eivor, nei suoi sorrisi chiusi, c'è l'orgoglio della gente del Rim, di chi non sia disposto ad ammettere compromessi.

La faccia della Shepard è ben visibile a tutti da quel punto della piazza. Lars può intravederne i contorni ed i colori alla propria destra. La voce della Shepard arriva a chiunque, chiara, decisa. È indubbiamente convinta di ciò che dice. O indubbiamente interessata a convincere chi l'ascolti.

Nonostante le barbare risoluzioni dei pianeti di Polaris che hanno deciso di imbarcarsi in questa folle, dissennata esperienza eversiva...

Le parole della Shepard si ripetono da giorni come una nenia ipnotica. Lars avanza senza fretta, come al solito. Scansa qualcuno che si è fermato ad ascoltare. Poco più avanti una madre sorride ad un bambino, traduce in un linguaggio infantile il discorso del presidente. Un giorno quel bambino sterminerà gente nel Rim o  capirà d'essere cresciuto nella ristrettezza di una visione unilaterale.

La Shepard continua elencando i vantaggi delle generose proposte dell'Alleanza, inspiegabilmente ed ignobilmente rifiutate dai rappresentanti della Confederazione di Polaris. La voce del presidente sfuma col prolungarsi dei passi lungo K Lane. Poco più avanti un altro holoschermo proietta il viso della Shepard, affacciandosi dalla vetrina di un negozio d'elettronica.

...poiché la Confederazione non è costituita dai cittadini che la abitano ma da una lunga serie di politici guerrafondai e ufficiali criminali, privi di scrupoli.

È soltanto di pochi giorni fa la notizia di come le navi della Flotta siano penetrate oltre i confini di Polaris abbattendo venticinque navi e mettendo fine a trecento vite.
Lars da giorni non ha  notizie di Philip, di Sundance, di André.

L'arringa della Shepard va avanti, si duplica in un'eco che raggiunge i passanti da entrambi i lati della strada.
Lars sfila il cortex pad dalla tasca destra della giacca. Prova a contattare Eivor.

Ma è nostro primo dovere preservare l'Unità e la sicurezza dell'intera Nazione Alleata. ...

Gli occhi fissano il display che viene occupato rapidamente da una sequenza di lettere e di nomi. Eivor, André, Hogs, Philip. L'asfalto si consuma sotto i passi. Gli holoschermi sono disseminati ovunque. C'è gente ferma ad ascoltare, c'è gente che scambia opinioni. La voce della Shepard si amplifica in un'eco centuplicata.

È con questa certezza nel cuore che dichiariamo guerra alla Confederazione di Polaris, intimando una resa immediata che risparmi inutili spargimenti di sangue.

Le strade sono deserte, i passsanti ombre lontane.
La terra trema, i cieli s'inquinano di sagome alate come angeli dello sterminio.

Il silenzio è solo un preludio.